Liliana Resinovich, l’amico speciale svela il segreto oscuro: “Il marito spiava il suo telefono e conosceva la nostra relazione”.
Claudio Sterpin, ospite di Mattino Cinque News, ha parlato nuovamente di Liliana Resinovich, la sua amica “speciale” scomparsa dalla sua abitazione il 14 dicembre 2021 e rinvenuta cadavere il 5 gennaio successivo nel parco dell’ex ospedale psichiatrico di Trieste. Federica Panicucci ha accolto in diretta le nuove confessioni di Sterpin sul marito della 63enne.
Liliana Resinovich, nuove rivelazioni di Claudio Sterpin
Secondo Claudio, il marito di Liliana controllava il suo cellulare, leggendo i messaggi e ascoltando le sue chiamate: “Il telefono di Liliana era collegato a quello di Sebastiano (Visintin, ndr). Quindi lui, nonostante abbia finto di non sapere chi fossi, era perfettamente a conoscenza della nostra relazione”.
Sterpin è, infatti, convinto che la morte della donna sia strettamente connessa a un attacco d’ira del marito: “Poteva aver scoperto la volontà di Liliana di andarsene. Lei, tra il 17 e il 18 dicembre, doveva lasciare con me Trieste e non tornare più a casa”, ha spiegato in diretta.
L’allontanamento della 63enne – prosegue Sterpin – avrebbe comportato anche conseguenze pratiche per Visintin, poiché l’immobile in cui vivevano era intestato a lei: “Anche far ritrovare il corpo era un atto obbligato. Senza quello, avrebbe dovuto aspettare dieci anni per entrare in possesso della reversibilità della pensione”.
Le parole di Nicodemo Gentile
Proprio di recente Nicodemo Gentile, avvocato di Sergio Resinovich, fratello di Liliana, ospite di Cronache Sospese, su Retesole TV Umbria, ha ripercorso i punti critici di questa vicenda parlando di un tentativo maldestro, da parte di qualcuno, di occultare l’omicidio: “Evidentemente qualcuno, nel cercare di rendere credibile l’ipotesi suicidio, ha agito in modo superficiale e non è riuscito a imbastire in modo perfetto questo scenario. Su tutti i reperti, dai sacchi neri al cordino, alla roba contenuta nella borsa, non sono state trovate impronte di Lilly”.